Miti sul vino: cosa è vero e cosa no?

pubblicato 08-10-2024

Miti sul vino: cosa è vero e cosa no?

Il vino è una delle bevande più antiche ed apprezzate al mondo, circondato da miti e convinzioni che spesso si tramandano di generazione in generazione. Alcune di queste credenze sono  però frutto di vecchie abitudini o fraintendimenti che con il tempo e l'evoluzione della viticoltura sono stati smentiti dagli esperti. In questo articolo, esploreremo alcuni dei miti più diffusi sul vino, svelando la verità che si cela dietro di essi.

Il vino rosso migliora sempre con l'età


Uno dei miti più radicati è che il vino rosso diventi automaticamente migliore con il passare degli anni. Questo aspetto, in realtà, è vero solo per una piccola parte di vini rossi. Alcuni vini, come i Bordeaux e i Brunello, grazie alla struttura tannica ed all'acidità, sono pensati per invecchiare e sviluppare maggiore complessità nel tempo, anche se poi la maggior parte dei vini rossi sul mercato è prodotta per essere consumata entro pochi anni dall’imbottigliamento.
I vini freschi e fruttati, come il Novello, sono esempi perfetti di vini rossi che devono essere goduti giovani. Molti produttori moderni, infatti, adottano tecniche di vinificazione che rendono i loro vini pronti da bere subito, senza necessità di invecchiamento prolungato. Un invecchiamento eccessivo, in certi casi, può addirittura deteriorare il vino, facendogli perdere freschezza e vivacità.

Il vino bianco non può essere invecchiato


Contrariamente a quanto molti pensano, anche alcuni vini bianchi possono migliorare con l'invecchiamento. È il caso dei Riesling tedeschi o degli Chardonnay della Borgogna, che con il tempo sviluppano note complesse e affascinanti, come miele, spezie e minerali. Gli Chardonnay prodotti a Chablis o nella Côte de Beaune, ad esempio, possono invecchiare per decenni, arricchendosi di aromi e struttura. Anche vini come i Sauvignon Blanc della Loira possono beneficiare di un periodo di invecchiamento, rivelando sfumature terrose e minerali che li rendono particolarmente interessanti.
L'invecchiamento dei vini bianchi arricchisce gli aromi e può anche ammorbidire l'acidità, rendendo il vino più armonioso e bilanciato. Come per i rossi, è essenziale una corretta conservazione: una temperatura costante e una bassa umidità sono fondamentali per evitare l’ossidazione e preservare la qualità del vino nel tempo.

I vini costosi sono sempre migliori


Il prezzo di un vino non è necessariamente indicativo della sua qualità. Spesso, il costo può essere influenzato da fattori come la rarità del prodotto, la regione di produzione o il marketing, più che dalla qualità intrinseca del vino stesso. In molti casi, si possono trovare ottimi vini a prezzi accessibili, prodotti in regioni meno conosciute o emergenti.
Ad esempio, vini provenienti da paesi come la Spagna o il Portogallo, nonostante abbiano un prezzo spesso più basso rispetto ai vini francesi o italiani, offrono un eccellente rapporto qualità-prezzo. I rossi della Rioja o della Ribera del Duero in Spagna, e quelli della regione del Douro in Portogallo, sono esempi di vini complessi e robusti che non richiedono un grande investimento economico.
Allo stesso modo, i vini provenienti dall'America Latina, come il Malbec argentino o il Carménère cileno, sono spesso considerati tra i migliori in termini di qualità/prezzo. Questo dimostra che esplorare nuove regioni e produttori può portare a scoprire vini eccellenti a prezzi contenuti.

Il vino rosso va bevuto a temperatura ambiente


La convinzione che il vino rosso debba essere servito a temperatura ambiente è un altro mito da sfatare. In effetti, molti vini rossi esprimono al meglio le loro caratteristiche quando vengono serviti leggermente più freschi, intorno ai 14-18°C. Bere un vino rosso troppo caldo, infatti, può far emergere eccessivamente la componente alcolica, rendendo il gusto meno equilibrato.
Vini rossi leggeri come il Pinot Noir o il Gamay possono essere particolarmente piacevoli se serviti leggermente freschi, soprattutto nei mesi estivi. La leggera riduzione della temperatura esalta i loro aromi di frutta e floreali, per un'esperienza di degustazione più fresca e bilanciata. Anche vini italiani come il Dolcetto o il Bardolino sono perfetti per essere gustati a temperature più basse.
In sintesi, servire il vino alla giusta temperatura è fondamentale per apprezzarne al meglio i sapori e gli aromi. Ogni vino ha una sua temperatura ideale, che può variare anche di qualche grado a seconda della sua tipologia.

I vini con tappo a vite sono di bassa qualità


Il tappo a vite è stato a lungo associato a vini di qualità inferiore, ma questo mito è stato ampiamente superato negli ultimi anni. Oggi, molti produttori di vini di alta qualità utilizzano il tappo a vite per preservare la freschezza del vino e prevenire difetti come il “sapore di tappo”, causato da sugheri contaminati.
Cantine di prestigio in paesi come Nuova Zelanda e Australia hanno adottato il tappo a vite per i loro vini di punta, garantendo che il prodotto arrivi al consumatore nelle condizioni ottimali. Il tappo a vite offre un controllo preciso della micro-ossigenazione, un elemento fondamentale per la corretta evoluzione del vino nel tempo.
Inoltre, i tappi a vite presentano vantaggi pratici, come la facilità di apertura e la maggiore sicurezza nella conservazione. Anche in Europa, sempre più produttori stanno adottando questa tecnologia, dimostrando che la qualità di un vino non dipende dal tipo di chiusura, ma dall’attenzione dedicata alla sua produzione.