Bianco della settimana: Dogajolo Bianco e tartare di avocado e mango con burrata

pubblicato 07-08-2025

Bianco della settimana: Dogajolo Bianco e tartare di avocado e mango con burrata

Serate estive, tempo di aperitivi e cene romantiche: location e compagnia sicuramente non mancano, serve quindi una ricetta – con vino in abbinamento – per completare il quadro.

Oggi vi parleremo di cucina mediterranea, moderna, che vede una tartare di avocado e  mango con burrata ricercare il perfetto vino con cui accompagnarsi: l'agognata ricerca ci porterà alla scoperta del Dogajolo Bianco di Carpineto, un vino fresco e complesso che saprà esaltare il piatto al meglio.

La ricetta della tartare di avocado mango e burrata

Ingredienti (per 4 persone)

  • 2 avocado maturi
  • 1 mango maturo
  • 1 burrata grande (circa 200g)
  • 1 lime
  • 2 cucchiai di olio extravergine d'oliva
  • Sale e pepe nero q.b.
  • Qualche foglia di menta fresca
  • Pepe rosa in grani (facoltativo)
  • Pane tostato o crostini per servire

Preparazione:

Iniziate tagliando gli avocado a metà, rimuovete il nocciolo e ricavate la polpa con un cucchiaio. Tagliate la polpa a dadini di circa 1 cm e trasferitela in una ciotola. Spremete immediatamente il succo di mezzo lime sopra i dadini di avocado per evitare che si ossidino.

Sbucciate il mango e tagliatelo a dadini della stessa dimensione degli avocado. Unitelo agli avocado nella ciotola.

Condite con l'olio extravergine d'oliva, il succo del lime rimasto, sale e pepe nero appena macinato. Mescolate delicatamente con una forchetta per non schiacciare troppo i dadini.

Aprite la burrata e dividete sia la parte esterna che la crema interna a pezzi irregolari. Incorporatela delicatamente al composto di avocado e mango negli ultimi secondi, mescolando appena per non farla smontare completamente.

Triturate grossolanamente le foglie di menta e aggiungetele al composto. Assaggiate e aggiustate di sale e pepe se necessario.

Presentazione

Distribuite la tartare in 4 piatti individuali, dandole forma con l'aiuto di un coppapasta o semplicemente con un cucchiaio. Guarnite con qualche granello di pepe rosa e una fogliolina di menta. Servite immediatamente accompagnata da crostini di pane tostato o bruschette croccanti.

Consigli aggiuntivi

La tartare va consumata subito dopo la preparazione per mantenere la freschezza degli ingredienti. Scegliete avocado e mango al giusto grado di maturazione: devono essere morbidi ma non troppo molli. Se preferite un sapore più intenso, potete aggiungere un pizzico di peperoncino in polvere o qualche goccia di salsa Tabasco.

Il vino per accompagnare la tartare 

Il Dogajolo Bianco è  il frutto di uno studio meticoloso di zonazione condotto nei vigneti di Chianciano, dove ogni parcella è stata selezionata per esaltare le caratteristiche specifiche delle tre varietà.

La vinificazione rispetta l'integrità del frutto: le uve vengono diraspate, raffreddate e macerate brevemente con le bucce prima della pressatura soffice. La fermentazione a temperatura controllata preserva gli aromi primari, mentre l'immediata filtrazione e la conservazione a basse temperature garantiscono la freschezza caratteristica. L'assenza di trattamenti chimici stabilizzanti testimonia l'approccio naturale della cantina.

Al calice, il vino si presenta con un giallo paglierino illuminato da riflessi verdognoli che anticipano la sua vivacità. Il profilo olfattivo rivela note di mela verde e pera Williams, arricchite da sfumature di melone cantalupo e agrumi. La mineralità sottile, firma dei migliori bianchi toscani, conferisce eleganza e profondità.

L'abbinamento: sinfonia di contrasti e armonie

La struttura del Dogajolo Bianco, caratterizzata da corpo medio e giusta acidità, trova nella cremosità della burrata un contrappunto perfetto. La grassezza del latticino viene bilanciata dalla freschezza del vino, mentre le note fruttate dello Chardonnay dialogano con la dolcezza del mango grigliato. Il Sauvignon Blanc apporta quella vivacità agrumata che esalta l'avocado, mentre il Grechetto, con la sua struttura e le note erbacee, si sposa magnificamente con la rucola pepata.

La temperatura di servizio, tra i 10 e i 12 gradi, risulta fondamentale per apprezzare questa sinergia, perché un vino troppo freddo perderebbe complessità aromatica, mentre temperature superiori comprometterebbero la percezione della freschezza, elemento chiave nell'equilibrio del piatto.

Non servono effetti speciali per stupire: bastano tre ingredienti freschi, un po’ di attenzione ai dettagli e un vino che sappia parlare la stessa lingua del piatto. Il Dogajolo Bianco lo fa con discrezione e carattere. Un abbinamento semplice, ma pensato, per un’estate che sa di buono – senza troppi fronzoli.