La Maremma ha il sapore della terra, del vento che accarezza le colline e del fuoco che scoppietta nelle cucine delle case contadine. Un luogo di antiche tradizioni, in cui la cucina occupa un posto di rilievo, con tantissimi piatti capaci di onorare al meglio la storia.
Con l'arrivo della Pasqua non c'è nulla di meglio del buglione d'agnello per assolvere i suddetti compiti, un piatto che racconta storie di butteri e pastori, una ricetta robusta, verace, che trova il compagno ideale in un calice di Brunello di Montalcino Carpineto D.O.C.G., un vino dalla personalità forte e raffinata.
Il buglione d'agnello: la storia di questa ricetta della tradizione
Il buglione va oltre il concetto di semplice piatto, perché rappresenta un vero e proprio pezzo di storia maremmana, testimone dei costumi rurali racchiusi nel nome stesso (il termine “buglione”, in dialetto maremmano, indica un raggruppamento indiscriminato di cose o persone), il quale richiama un insieme di ingredienti che si mescolano in un’armonia di sapori: pastori, butteri e carbonai lo preparavano con ciò che avevano a disposizione, ossia carne d'agnello, spezie, pomodoro e pane toscano, ma anche con carne di manzo e di pollo (la versione pasquale, ovviamente, esige il solo agnello).
Il risultato? Un piatto sostanzioso, naturalmente indicato per le giornate di festa e le tavolate chiassose.
La ricetta
Ingredienti (per 4 – 6 persone)
- 1 chilo di polpa di agnello
- 200 grammi di pomodori pelati
- 1 cucchiaio concentrato di pomodoro
- 2 spicchi aglio
- 1 costa di sedano
- 1 carota piccola
- 2 cipolle medie bianche
- 1 peperoncino
- 2 foglie di alloro
- 1 chiodo di garofano
- 3 foglie di salvia e 2 rametti rosmarino
- 1 bicchiere vino bianco
- q.b. sale e pepe
- q.b. pane toscano tostato
- q.b. olio evo
Procedimento
La preparazione inizia con un soffritto profumato, arricchito da un mazzetto di erbe aromatiche che sprigiona i sentori della macchia mediterranea. L’agnello, tagliato in bocconcini, viene rosolato fino a doratura e poi sfumato con vino bianco, per esaltarne il gusto. Il pomodoro e il concentrato di pomodoro avvolgono la carne in un sugo denso e profumato, reso ancora più intenso dal chiodo di garofano. La lunga cottura a fuoco lento regala una consistenza morbida, perfetta per essere raccolta con una fetta di pane toscano tostato.
L'abbinamento perfetto: Brunello di Montalcino Carpineto D.O.C.G.
Un piatto così ricco e strutturato merita un vino all’altezza. Il Brunello di Montalcino Carpineto D.O.C.G. è la scelta ideale: un rosso nobile, elegante e potente, che esalta i sapori del buglione senza sovrastarli. Prodotto nelle terre alte di Montalcino, questo vino nasce da uve Sangiovese Grosso, maturate sotto il sole toscano e lavorate con sapienza.
Il primo sorso rivela un bouquet complesso, con note di ciliegia, lampone, vaniglia e liquirizia, il sorso è asciutto, caldo e morbido, con una struttura solida che accompagna la succulenza dell’agnello e bilancia la sua sapidità. La persistenza aromatica lascia una scia di eleganza, aspetto che trasformerà ogni boccone in un’esperienza davvero indimenticabile.
Come servire e gustare l’abbinamento
Per apprezzare al meglio il Brunello di Montalcino Carpineto, dovrete servirlo alla temperatura giusta, tra i 18 e i 20°C. Versato in un decanter, sprigiona tutta la sua complessità olfattiva, in modo da poter predisporre il palato ad un viaggio sensoriale di rara intensità.
L’ideale è gustarlo lentamente, lasciando che il vino e il buglione si incontrino nel palato e si fondano in un’esplosione di gusto. Il pane toscano abbrustolito diventa il tocco finale, capace di raccogliere ogni residuo di sugo e chiudere il pasto nel modo più genuino.