La tradizione toscana vanta una serie di piatti rustici e saporiti che trovano nelle carni selvatiche uno dei suoi cardini, ed il cinghiale in umido ne è un esempio tra i più fulgidi. Preparato con pazienza, questo piatto richiede attenzione nei dettagli ed ingredienti freschi, per esaltare al meglio la consistenza e il sapore intensamente selvatico del cinghiale. In perfetto abbinamento, il Molin Vecchio 2012 di Carpineto si rivela una scelta eccellente, grazie alla sua struttura e dai sentori profondi che accompagnano e arricchiscono ogni boccone.
Vediamo come preparare questo piatto e perché il Molin Vecchio riesce a completarlo così armoniosamente.
Ingredienti
Per il cinghiale in umido toscano, ecco gli ingredienti necessari per un piatto da quattro persone:
1 kg di carne di cinghiale tagliata a pezzi
500 g di passata di pomodoro
750 ml di vino rosso
2 coste di sedano
2 rametti di rosmarino
4 foglie di alloro
3 bacche di ginepro
2 carote
1 cipolla
Q.b. di noce moscata
Q.b. di olio extravergine d'oliva
1 mazzetto di salvia
1 spicchio d'aglio
Q.b. di sale
Q.b. di olive nere
Preparazione:
La prima fase della preparazione è la marinatura, che permette alla carne di acquisire sapore e perdere parte della sua caratteristica selvaticità. Per farlo, immergete il cinghiale nel vino per una notte intera, aggiungendo le carote, il sedano, la cipolla tagliata a pezzetti, le bacche di ginepro, le foglie di alloro, la salvia e i rametti di rosmarino. Questo passaggio fondamentale serve a far sì che la carne diventi più tenera e aromatica.
La mattina successiva, scolate la carne e rimuovere gli aromi della marinatura, scartando il vino. Tagliate quindi il cinghiale a pezzi della grandezza di uno spezzatino e trasferirlo in una padella antiaderente per eliminare l’acqua in eccesso. Questo passaggio andrà ripetuto per circa tre volte, consentendo così alla carne di asciugarsi senza perdere morbidezza.
Quando il cinghiale è pronto, prendete una pentola dai bordi alti e fate soffriggere in olio extravergine d'oliva l’aglio, il sedano, le carote e la cipolla tritati, insieme all’alloro e al rosmarino, fino a doratura. A questo punto, sfumate con un bicchiere di vino rosso per intensificare il sapore e dare corpo al piatto.
Una volta sfumato il vino, aggiungete la passata di pomodoro e regolate di sale. Mescolate bene, quindi inserite le olive nere per donare un tocco di sapidità e sapore aggiuntivo. La cottura deve avvenire a fiamma dolce, con la pentola coperta, per almeno 3-4 ore. Durante questo tempo, è consigliabile mescolare ogni 30 minuti per evitare che il sugo si asciughi troppo. Se necessario, aggiungete piccole quantità di acqua o brodo per mantenere la giusta consistenza del sugo. A pochi minuti dalla fine della cottura, grattugiate un po' di noce moscata, che darà al piatto un tocco finale di complessità aromatica.
Il Molin Vecchio 2012 di Carpineto: un abbinamento perfetto
Per un piatto dal carattere così intenso e rustico come il cinghiale in umido, il Molin Vecchio 2012 di Carpineto rappresenta un compagno ideale, capace di esaltare la sapidità e la profondità dei sapori toscani. Questo vino rosso, prodotto con le migliori uve Sangiovese, Cabernet Sauvignon e Syrah, nasce dai vigneti situati nelle colline di Montepulciano, a circa 300 metri di altitudine. L’annata 2012 ha donato vini con una grande struttura, alti livelli di polifenoli e una buona alcolicità, caratteristiche che rendono il Molin Vecchio perfetto per accompagnare piatti complessi e ricchi come il cinghiale.
Il Molin Vecchio presenta un colore rosso intensissimo, con una concentrazione antocianica che ne testimonia la maturità e il corpo. Al naso, sprigiona profumi di prugna e mora, arricchiti da sfumature di vaniglia e liquirizia, che derivano dal periodo di maturazione in barrique di rovere francese e americano per circa un anno. L'affinamento in legno dona al vino una complessità che si esprime anche in bocca, dove emergono la sua eleganza e il suo carattere vigoroso. Con una gradazione di 13,76% vol., il Molin Vecchio è in grado di sostenere e bilanciare la ricchezza del cinghiale in umido, senza risultare sopraffatto dai sapori forti del piatto.
Perché Molin Vecchio e cinghiale sono un abbinamento perfetto
Il bilanciamento tra sapori è la chiave del successo. La morbidezza della carne, ottenuta grazie alla lunga cottura, trova un naturale equilibrio con la struttura tannica del vino, mentre i profumi fruttati e speziati del Molin Vecchio si legano perfettamente agli aromi delle spezie e delle erbe utilizzate nella preparazione del piatto. Questo vino, che è in grado di evolversi positivamente anche per anni, mantiene una freschezza che riesce a pulire il palato tra un boccone e l’altro, facendo emergere ogni sfumatura di sapore.