Lunga vita al vino: la longevità nel calice

pubblicato 25-10-2021

Lunga vita al vino: la longevità nel calice

Longevità. La parola chiave di molti vini che produciamo è legata alla lunga vita e ai moltissimi profili evolutivi che presentano. Molte denominazioni toscane si prestano a essere godute ben più in là dell'annata di vendemmia, arricchendosi e assumendo complessità man mano che il tempo trascorre. Pensiamo a un esempio mirabile: il Brunello di Montalcino.

Il nostro Brunello presenta eleganza ed equilibrio già dal momento della presentazione su scaffale. L'annata 2015, per citare un esempio emblematico, si mostra già al naso persistente e stratificata: sentori di confettura e frutta rossa che si amalgamano perfettamente agli speziati e ai tostati, dalla vaniglia, al cacao, al caffè. Eppure è col tempo che il Brunello sprigiona tutta la sua potente magnificenza. Vino di grande corpo e imponente struttura, al passare degli anni aumenta considerevolmente il suo spessore, evolvendo allo svilupparsi di profumi e sapori. La confettura diventa sempre più intensa, i tannini – già di per sè levigati – diventano sempre più vellutati, la persistenza sempre più ampia.

Il vino è materia viva. Per questo cresce col passare del tempo, si affina e cresce sotto il profilo visivo, olfattivo e gustativo. Molte delle nostre bottiglie, in cantina, portano impresse etichette di annate ormai decennali: Nobile di Montepulciano Riserva dei primi anni '90, Chianti Classico Riserva di fine anni '80 e così via. Ma da dove parte questa grande propensione all'affinamento? Qual è, per dirla in termini "semplici", il segreto della longevità?

Posto che un unico segreto non esiste, possiamo però partire dall'uvaggio di partenza: il Sangiovese. Uva di grande spessore e solidità, il Sangiovese regala vini di considerevole trama tannica e grande acidità. Quest'ultimo fattore, in particolare, fa sì che il vino possa evolversi sempre più nel corso degli anni. Un vino che non presenta più spalla acida, è un vino ormai perduto, alla fine del suo ciclo evolutivo. Il Sangiovese, al contrario, ci regala un calice strutturato e longevo.

Un terroir, quello della Toscana, con cui siamo ormai entrati in piena sintonia. Che rispettiamo e amiamo da quel 1967 in cui l'azienda ha mosso i suoi primi passi e i primi grappoli sono stati colti dalle viti. Quello stesso terroir che ci ha sempre regalato vini di qualità e mai banali, capaci di crescere al mutare degli anni e delle stagioni. Per questo non è banale dire che in Carpineto potete assaggiare la Toscana nel bicchiere: struttura, corpo, longevità, eleganza, equilibrio. Queste le caratteristiche dei grandi vini che produciamo, con cui brindare da qui a dieci, venti o trent'anni.