Brunello di Montalcino: storia e curiosità sul vino rosso toscano più amato al mondo

pubblicato 30-01-2023

Brunello di Montalcino: storia e curiosità sul vino rosso toscano più amato al mondo

Il Brunello di Montalcino è un vino pregiato e famoso in tutto il mondo, alfiere della tradizione enogastronomica toscana.

Si tratta di un prodotto simbolo del made in Italy, con un lungo e glorioso passato alle spalle, tanto da poter essere definito, insieme al Barolo, il vino italiano più antico.

In questo articolo ne vedremo la storia e le caratteristiche che lo hanno reso così celebre ed amato.

La storia 

La nascita del Brunello di Montalcino avviene ufficialmente nel 1869, quando il vino prodotto da Clemente Santi riceve un premio dal Comizio Agrario di Montepulciano, ma le origini risalgono addirittura al Medioevo.

Di fatto, il Brunello di Montalcino discende dal vermiglio, un vino prodotto nelle colline di Montalcino a partire dal 1200, che viene più volte descritto nelle cronache di guerra tra Fiorentini e Senesi.

Le famiglie di viticoltori che più di tutte hanno contribuito alla nascita del Brunello, con studi ed esperimenti, sono i Biondi Santi, i Colombini, gli Anghirelli ed i Galassi, i quali inizieranno la produzione di un vino rosso realizzato con le sole uve coltivate nella zona di Montalcino.

Nella seconda metà del 1900 il Brunello acquista una fama sempre maggiore, sia in Italia che nel mondo, arrivando a competere con i vini francesi, ed il comune Montalcino diventa meta per turisti e cultori enogastronomici.

Vista la qualità ed il gran pregio del prodotto, serviva una forma di tutela, sia per preservarne le caratteristiche uniche che per difenderlo da possibili tentativi di imitazione: per questo, nel 1966 il Brunello di Montalcino riceve la Denominazione di origine controllata (DOC), mentre nel 1980 diventa il primo prodotto italiano (insieme al vino Nobile di Montepulciano) a ricevere la Denominazione di Origine Controllata e Garantita (DOCG).

Caratteristiche e curiosità

Il Brunello nasce dai vigneti di Sangiovese che crescono sulla collina di Montalcino, ed è un vino dotato di grande eleganza, equilibrio e struttura, qualità che vengono esaltate anche dall'invecchiamento, il quale può durare persino decenni.

La qualità del vino e le caratteristiche possono variare a seconda delle annate, e ciò può dipendere dai fattori climatici, quali precipitazioni, temperature ed escursioni termiche.

Una bottiglia Brunello di Montalcino, per essere gustata al meglio, deve essere aperta almeno un'ora prima della degustazione, versata in un calice ampio che possa permettere al vino di respirare e diffondere gli aromi (gli esperti sconsigliano l'utilizzo del decanter, perchè il vino potrebbe subire un'ossigenazione eccessivamente rapida) e servita ad una temperatura tra 18 e 20 gradi.

La nostra produzione

L'azienda Carpineto è specializzata nella produzione di Brunello di Montalcino e sia la posizione dei vigneti che la natura del terreno donano ai nostri vini caratteristiche uniche.

Posta a 500 metri sul livello del mare e su un terreno di natura sedimentaria, l'azienda può vantare una posizione panoramica e ventilata, con un microclima unico, in grado di conferire al nostro prodotto intensi profumi di frutti di bosco, ciliegia e spezie mediterranee, supportati da ottima freschezza, eleganza, bella struttura e grande longevità. 

Coltivare ad alta quota vuol dire scorgere il muschio che cresce spontaneamente ai piedi dei filari, che godono di un clima fresco, circondati da un magnifico panorama. Anche il Brunello di Montalcino beneficia di queste particolari condizioni, che gli regalano note vivaci, fresche, dalle sfumature floreali. 

Tra i vini più rinomati ed apprezzati possiamo citare il nostro Brunello di Montalcino D.O.C.G. 2017, il Brunello di Montalcino Riserva D.O.C.G. 2016 ed il Brunello di Montalcino D.O.C.G 2015 cl300 in cassetta di legno.

Il nostro Brunello realizzato con uve 100% Sangiovese Grosso  è un vino con sentori di vaniglia, ciliegia, lampone e liquirizia,  che si abbina perfettamente ad arrosti, carni alla griglia, selvaggina e piatti di grande impegno, indispensabile con la bistecca alla fiorentina cotta al sangue, può essere consumato anche dopo i pasti, come vino da "riflessione", in special modo le annate più vecchie.